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La Pro Loco di Oristano ha un ruolo fondamentale nella promozione turistica del territorio sia comunale che dell'intera provincia. E' nata nel 1955, con il nome di Associazione Turistica Arborense, per valorizzare la cultura e le tradizioni oristanesi, e offrire ai forestieri un servizio informativo sulle bellezze della città ed è diventata col passare degli anni un punto fermo nella vita culturale e sociale della città.

Gli abitanti di Tharros, a causa delle continue incursioni saracene, furono costretti nel 1070 ad abbandonare quella che fu l'antica capitale del Giudicato di Arborea, per fondare l'attuale Oristano (Aristanis) nei pressi dell'antica Othoca (Santa Giusta). Da quel momento in poi la vicenda storica della città è intrecciata con quella del Giudicato d'Arborea di cui Oristano è appunto la capitale. La posizione strategica della Sardegna attira Pisa e Genova verso le coste dell'isola: la prima stringe rapporti con il Logudoro, la Gallura e il Cagliaritano; la seconda vanta legami diplomatici con il Giudice Comita d'Arborea (1131). Non tardano però a crearsi le condizioni di scontro interno fra i Regni giudicali sardi, tanto è vero che Comita aspira ad usurpare il Regno di Torres in soccorso del quale interviene la Repubblica pisana. Di seguito Barisone I cerca il primato interno facendo poi le spese dell'alleanza tra il sovrano di Cagliari e quello di Torres che, messisi d'accordo, lo costringono alla fuga.

Il XIII secolo presenta il succedersi farraginoso delle successioni sul trono degli Arborea. Nel 1297 Papa Bonifacio VIII concede il Regnum Sardiniae et Corsicae a Giacomo II d'Aragona mentre nel giugno 1323 le milizie iberiche, col supporto del Giudice arborense Ugone II di Bas, sbarcano a Palmas di Sulcis e iniziano la conquista del Regnum.

Ugone II mira a non essere molestato nel possesso del Giudicato e perciò mantiene buoni rapporti con il sovrano iberico, tanto più che gli aragonesi lo aiutano a liberarsi del pesante dominio pisano. Nei dieci anni successivi le pressioni del Regno aragonese danno il via alla rebbellion des sarts. Così iniziò una fase bellica destinata a durare sino all'inizio del XV secolo. Nel 1376 si spense di peste il giudice d'Arborea Mariano IV che aveva tentato di realizzare una "liberazione nazionale". Il comando giudicale passò perciò ai figli di Mariano IV, Ugone III (1376-1383) ed Eleonora (1383-1403) la Giudicessa che sarebbe passata alla storia per avere emanato la Carta de Logu, codice di leggi rimasto in vigore fino a tutto il 1700. Nel 1404, il Giudicato transitava nelle mani di Guglielmo di Narbona. Questi, nel 1409, a Sanluri, soccombeva davanti alle armate iberiche. Questo evento segnerà il passaggio del glorioso giudicato d'Arborea, ora però come possesso feudale, a Leonardo Cubello. Nel 1410 questi assume il titolo di Marchese di Oristano e Conte del Goceano. Nel 1470 la guerra offre ai Sardi l'opportunità al controllo spagnolo: la lotta dinastica porta Leonardo de Alagòn alla testa delle rinnovate aspirazioni arborensi, aspirazioni destinate ad infrangersi nel 1478 a seguito della sconfitta riportata nella battaglia di Macomer.

Nei secoli XVI e XVII Oristano conosce una delle fasi più drammatiche della propria storia. La crisi investe il commercio, l'agricoltura, la sicurezza dei confini sempre più esposti alle incursioni barbaresche. Nel 1720 la Sardegna passa in mano al Piemonte. L'azione del governo sabaudo avrà alcuni effetti positivi ma l'Isola resterà a lungo nulla più che un possesso da controllare e da gestire introducendovi strutture burocratiche calate dall'alto ed insufficienti a risolvere il problema della sussistenza delle masse. Non mancheranno le sommosse dovute alla perdurante carestia e alle diffuse indigenze delle campagne. Nel 1807 Vittorio Emanuele I istituisce quindici prefetture. Una di esse ha sede in Oristano. La struttura amministrativa del Regno d'Italia fa della città di Eleonora un capoluogo di circondario con oltre cento municipi. Con la soppressione delle sottoprefetture, nel 1827, Oristano è privata di qualsiasi autonomia mentre lo Stato istituisce a Nuoro il terzo capoluogo provinciale isolano. Questa aspirazione autonomistica è e resta vivissima anche tra gli oristanesi ed appunto nel 1953 è presentato in Parlamento un disegno di legge per istituire in Sardegna una nuova Provincia, la quarta, con capoluogo Oristano. Nel Lugliio del 1974 l'ente provincia è finalmente istituito e comprende 78 comuni delle province di Cagliari e Nuoro, cui si aggiungono successivamente tutti i Comuni delle Planargie (con Bosa), Laconi e Genoni, prima facenti parte della circoscrizione nuorese.







 

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