Pro Loco di Laconi



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Il paese



Laconi (Làconi in sardo[2]) è un comune italiano di 1.938 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna.

Laconi sorge su un costone dell'altipiano del Sarcidano, la sua altitudine varia dai circa 500 ai 635 m s.l.m. della stazione ferroviaria. Il suo vasto territorio che si estende per quasi 125 Km² è tra i più vari e ricchi dal punto di vista naturalistico e geologico della Sardegna. Il comune comprende tre frazioni: "Crastu", posta nella parte pianeggiante del territorio, "S.Sofia" e "Su Lau", che si trovano sull'altipiano del Sarcidano. Il territorio di Laconi conserva ancora vaste porzioni di bosco e possiede decine di sorgenti.

Le tracce più antiche della presenza dell'uomo nel territorio di Laconi appartengono al Neolitico Antico (6000-4500 a.C.). I ritrovamenti effettuati nelle numerose spelonche, evidenziano lo stanziamento di gruppi di cacciatori: ne sono una prova i reperti rinvenuti nella "Grotta Leòri" e a "Sa Spilunca Manna". Tra la fine del neolitico e l'inizio dell'Età dei metalli (3700-2400 a.C.), quando prende piede l'agricoltura e l'allevamento, prendono vita le prime forme di insediamento permanente attraverso villaggi di capanne testimoniati dai resti presenti a Sarcidanu, Monte Feurrèddu, ed a Cirquìttus. Le testimonianze del periodo successivo (2500-1800 a.C.) sono affidate ai numerosi menhir presenti nelle campagne di Laconi.

La Civiltà nuragica, così come in tutta la Sardegna, ha lasciato i segni più evidenti della presenza dell'uomo e del suo rapporto col territorio. Il numero di nuraghi presenti evidenzia l'importanza del territorio in antichità. Oltre ad un cospicuo numero di nuraghi sono presenti le domus de janas di Is Mureddas, Cirquittus, Pranu 'e Arranas e di Pranu Corongiu. L'importanza strategica del luogo oltre ad essere evidenziata dai numerosi nuraghi è confermata dai resti di una fortificazione Cartaginese del V secolo a.C. A partire dall'anno 238 a.C. è possibile trovare i segni della presenza dei Romani. Anche l'etimologia del nome Laconi, seppur non certa ma probabile, sottolinea l'importanza del luogo che in greco veniva chiamato “lahane” ovvero “confine o limite”, trasformatosi poi in “lacana” ed infine Laconi. Laconi viene citata la prima volta documenti scritti in epoca bizantina (XI e XII secolo), quando la Sardegna è divisa “Giudicati”. Inoltre, durante la stessa epoca, a Laconi nascono numerosi re come Orocco, Torchiano II e Costantino I. Il 24 gennaio 1388 giungono a Laconi i rappresentanti per la firma della pace tra Arborensi e Aragonesi. Nel 1421 Alfonso II d'Aragona affida a Giovanni De Sena Laconi, Genoni e Nuragus. Dal 1479 il governo passa ad Enrique Enriquez, permettendo la nascita del marchesato dei Castelvì. Nella notte fra il 20 e 21 giugno del 1668 Agostino di Castelvì viene assassinato, e successivamente Francesca Zatrillas di Siete Fuentes, rimasta vedova, si risposa con Silvestro Aymerich Nel 1733 dopo alterne vicende (fronda sarda - Camarassa), divenne marchese Giuseppe Aymerich figlio di Caterina Castelvì moglie di Gabriele Aymerich. Tra gli anni trenta e quaranta del secolo XIX, il feudo (e così molti altri) fu riscattato dal fisco, ponendo così fine al marchesato e al feudalesimo in Sardegna. Nel 1870, Laconi entra a far parte della provincia di Cagliari e viene costruita la strada statale permettendo lo sviluppo economico della zona. Nel 1927 Laconi fu accorpato alla Provincia di Nuoro. Con Delibera comunale nell'agosto del 1999, anche a seguito di un referendum popolare nel quale i si furono il 94%, si chiese il passaggio dalla Provincia di Nuoro a quella di Oristano. Con la Legge Regionale 12 luglio 2001, n. 9, con il riordino e l'istituzione di nuove province in Sardegna nel 2001 il Comune di Laconi entra a far parte della Provincia di Oristano.

Il 1º aprile 1889 con l'apertura all'esercizio della tratta ferroviaria a scartamento ridotto Isili - Meana Sardo facente parte della linea Isili-Sorgono delle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, Laconi è raggiunta dalla ferrovia, dal 2010 gestita dall'ARST e attiva, dal 1997, solo per il servizio turistico Trenino Verde.







 

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